domenica 23 febbraio 2014

(La fastidiosa insistenza dei poeti) Ho ancora tante porte d'aprire tante lune da sfiorare, inarcate vuote, piene, rosse, levigate da chi sa quale sole, ancora tante notti da esplorare prima di sapere dove sta il nostro giusto dove lo scopriremo in un'alba o forse seduti a scrutare l'orizzonte di un prossimo tramonto, sulla linea del mare delle fragilità di noi seduti nel fondo del fondo di ogni lista e su quella nostra luna l'obliquo mare di ogni impossibile tranquillità e so che tu lo sai sbagliare sempre arrendersi mai. (giuspin)

martedì 8 ottobre 2013

(Insipida la notte)

Odio le pietanze insipide le tiepide, le stinte le mezze misure del gusto le temperanze odio le bevande annacquate analcoliche, le scollature anemiche i gelati acquosi, i contorni lessi i programmi mediati per immediati disastri le anemie della vita i pretesti inventati per mancanza di pepe sul cuore i peperoncini centellinati gli strati leggeri appena accennati odio le imitazioni di ciò che si vuole i caffè non bollenti per poterli bere in piedi e scappar via, prudenti e i veti agli eccessi e le spiegazioni sapienti le note dolenti i maglioncini serali i preservativi esistenziali odio la voglia d’essere niente per paura di mostrarsi nel tutto. (giuseppe spinillo)
(Quel ragionevole torpore) Mi addormento piano questa sera se faccio rumore ti potrei svegliare ma se ti svegli affrettati a dormire ché certe notti sono fatte per sognare. Compagna libertà nuotami dentro e tu leggera brezza non andare fragile impertinenza resta attenta e quello che io so non lo scordare. Mi tengo sul sentiero che conosco ché mi manca il coraggio di sbagliare ma quando dormo sento il giusto vento e apro le mie vele al veleggiare. E mi sveglio più piano stamattina con le gocce di brina sul palato e sulla pelle tutto il non vissuto. E tu, donna utopia, mi rasenti in tutto e le strade che sai mi fanno male è molto più facile restare sulle rassicuranti linee del banale e non vedere quello che qui accanto é fonte di solitudine e dolore. É certo più ordinato il nostro mondo fatto d’un ragionevole torpore. (giuseppe spinillo)

lunedì 3 giugno 2013

CAMBIARE SI PUO' !!!

(La Danza del Sole)

Piove, piove, piove, sento piovermi
addosso tutte le nostre vite,  tutte le storie
tradite, tutti i sogni infranti, sento piovermi
addosso gli occhi, le poesie, di tutti gli amanti,
che cantando sotto la pioggia,
mentre piove, piove, piove
e tutto sparisce in ombra, si cela, si nasconde
e s’attende, che poi spiove, spiove, spiove
con silente passiva rassegnazione
come non debba finire, come si debba restare
nascosti, protetti al bagnare, sensi e piedi nell'acqua
nell’infinita risacca. Invece no, scendi con me,
alzati andiamo, e scendete anche voi, lettori, scrittori,
spettatori viaggianti, distratte disattenzioni,
innamorati poeti disincantati, liberi traccianti
fatti di percezioni,e facciamola noi questa
danza del sole, piantiamo i piedi per terra,
su in cielo, e ricordiamoli assieme quei sette colori
che assieme si fanno arcobaleno.

E poi la poesia degli innamoramenti fugaci
che in teoria dovremmo essere in piena primavera.


(Amore Minuto)

Il mio petto tace
l’animo s’arrocca
la pioggia spegne
ogni brace
il fiume stagna
l’anima s’addensa
piove, tuona, tempesta
ma so chi siamo
e per un minuto al giorno
senza motivo alcuno
t’amo.

(giuspin)

venerdì 17 maggio 2013

Allora ci siamo, la giornata della lentezza è giunta, con i suoi tempi. Appuntamento, quindi, domani
alle ore 20.00 per chi volesse cenare e alle 21.00 circa per tutti gli altri.
Ci raccomandiamo di usufruire dei piatti predisposti proprio in funzione dell’orario di inizio dello spettacolo.
(questo per avere la possibilità di mangiarli lentamente arrivando puntuali all’inizio  della serata!!)
La lentezza a cui dedichiamo questa giornata non è passività o mancanza di agire, visto che questa passività e questa mancanza di agire
sono molto più presenti in tutti colori i quali hanno fatto propri i modelli di velocità veicolati dal pensiero unico vigente.
Questo mondo TAV (Tutto Alta Velocità), autoritario, è quel mondo che rifiutiamo, anche per riappropriarci dei nostri tempi interiori.
La giornata della lentezza serve anche a questo, a ristabilire i tempi, a riflettere sul come si possa vivere e gestire la propria vita
senza cadere nei meccanismi che ci portano a correre sempre e ovunque, e non solo nei momenti in cui necessità, ma anche
nei momenti in cui siamo padroni del nostro tempo. Da cui finisce che non siamo mai padroni del nostro tempo.
Dobbiamo costringere il mondo a rallentare, partendo anche da “LAVORARE MENO LAVORARE TUTTI”, perché no.
Un patto sociale fondato sulla lentezza, e un parametro di funzionalità della società puntato su di un FIL (felicità interna lorda)
e non su un PIL che sa così tanto di escrementizio. Ma sono andato oltre, appuntamento sabato per questa giornata della LENTEZZA.
Non perdiamoci di vista
Giuseppe Spinillo

martedì 14 maggio 2013

18 MAGGIO 2013 GIORNATA DELLA LENTEZZA

Ci sarà inoltre un intermezzo musicale di Luca Miti, 
con musiche di Josquin Despres e La Monte Young

 “ LABORATORIO SOCIALE AUTOGESTITO 100CELLE” - Viale della Primavera 319/b – Rm
La giornata della lentezza avrebbe dovuto aver luogo il 13 maggio, ma abbiamo esibito particolari doti di lentezza e l’abbiamo posticipata al 18 maggio. Il laboratorio sociale che la ospita molti di voi lo conoscono anche come ex casale falchetti, ed è un presidio gastronomico (esistendo in loco un’apprezzata biosteria) ma soprattutto di iniziative culturali e politiche, che svolte in periferia incontrano il percorso che da anni stiamo seguendo. Cultura e periferia si devono incontrare e noi non smetteremo di spenderci in questo lavoro.  NON PERDIAMOCI DI VISTA - GIUSEPPE SPINILLO

SABATO 18 Maggio ore 21,00
GIORNATA DELLA LENTEZZA ”
Conducono la serata Simona Verrusio e Giuseppe Spinillo  - Interventi di Paolo Nanna er Pesce , Rosso Malpelo, Tiziana Camerani, Andrea D’Urso, Luca Miti, Enrico Franchi, Rosalba Leccese, Franco Cucugliato.  Leggeranno un loro testo Marina Carbone, Norma Coccia, Fabio Feliziani,  Simonetta Ramacciani.

Dalle 20 alle 21 in Biosteria Menù spettacolo a € 12 - Ingresso: sottoscrizione 5 €

(Contro le apparenze)

Sceglilo tu il tuo modo di essere nuda
di scalfire la vita con la vera natura.
Sceglilo tu il tuo modo di essere donna
di inventare l’intima essenza.
Scioglilo tu il tuo modo di essere viva
di scalare i gradini dell’apparenza.
Oggi prendo il treno per nessun posto
mi serve solo a viaggiare come non ci fosse
alcun ritorno a contraltare del mio partire.
La tua spalla, il tuo collo, quell’intreccio
di arti e nature che siamo, se solo
si apre la porta del buio, di quell’anfratto
nascosto dove sveliamo la pelle celata
sotto l’ultimo strato di cielo e di cera
sotto la non vera appartenenza
a quel mondo che non siamo
e neppure vogliamo.

(giuseppe spinillo)

(dettagli e ventagli)


Un giorno nuovo, mi ci arrampico dentro
gradinata straniera in cui mi riconosco solo
se sconfiggo la mente, solo se uccido il pensiero.
E tolgo allora le tende e metto in mare un veliero.
La flottiglia rebelde ha il suo gusto salpare, partire,
cambiare sfondo e colore, sfumatura d’umore.
Tu che ricordi da sempre i dettagli, mentre io
trattengo i ventagli con cui inventiamo il vento
scriviamo assieme il nostro prossimo momento.
Ché solo tu mi puoi  scorgere ancora
a quella fermata dell’ultimo notturno
dove da tempo non passa più nessuno.

(giuseppe spinillo)

domenica 5 maggio 2013


Faccio cose, giro, vedo gente
scrivo cose, le leggo, a chi mi sente

guardo cose, le vivo, ci credo poco o niente
apro porte, le chiudo, sbaglio spesso continente
poi mi concentro sull'attimo attuale, altrimenti 
mi sfugge dalle mani anche il presente.


***


Ho un leggio su cui posare il mondo
vieni qui, siediti accanto, riprendi
intero, il battito leggero delle tue paure.


(giuseppe spinillo)

venerdì 3 maggio 2013

(Invito alla vita)

Vediamoci in fondo al fondo dell'ultimo gradino
quello sotto le scale del cielo, a un passo dal ballatoio
dove i versi cercano la poesia in cui esser se stessi.
Siamo noi quei verbi e la poesia esiste, e sta
nel punto esatto dove il primo gradino s'alza
e apre le porte al volo. Ecco, se state attenti a quel suono.
Ma cosa fate, non viene dalla televisione.
Neppure dal cellulare. No, non vi collegate  su internet,
niente facebook, uscite da ogni contatto
con tecnologie presenti e future, quel suono esiste
da sempre in piena libertà, e siamo noi il nuovo passo,
l'ipotesi estrema, l'intima necessità.

(giuseppe spinillo)

sabato 27 aprile 2013

(Alla luna e al sogno)


Fendimi luna che stanotte non voglio dormire.
Colmati luna piena, ora che non ti dormo.
Soffiami luna in petto, toglimi da ogni sonno.
Eclissati luna infine, fammi entrare nel sogno.

(giuseppe spinillo)

lunedì 22 aprile 2013

sabato 18 maggio 2013 "GIORNATA DELLA LENTEZZA"

Presso L’ ASSOCIAZIONE CULTURALE
 “Laboratorio Sociale Autogestito 100CELLE”
EX CASALE FALCHETTI
in Viale della Primavera, 319/b – Roma
 “GIORNATA DELLA LENTEZZA ”
SABATO 18 MAGGIO 2013
Guidano la serata  SIMONA VERRUSIO E  GIUSEPPE SPINILLO
Interventi di Paolo er Pesce Nanna, RossoMalpelo, Tiziana Camerani, Andrea D’Urso, Enrico Franchi, Rosalba Leccese, Franco Cucugliato.
Leggeranno un proprio testo Simonetta Ramacciani, Norma Coccia, Fabio Feliziani, Marina Carbone 
e vi sarà mostra fotografica in tema.
Presente banchetto dell’associazione Donne per la Solidarietà.
ORE 20.00 – SI Può MANGIARE PRESSO LE RISTORAZIONI DEL CASALE
DALLE ORE 21.30 – LA SERATA LENTA
(Sottoscrizione Euro 5)
I fiumi che vanno al mare, arrivano
disuguali al come sono partiti
ma arrivano tutti al mare, più o meno vivi
più o meno soddisfatti, disfatti
a volte rifatti, attratti dallo stesso mare.
Ma la lingua schiocca, sciocca, rintocca
mi resta in bocca un gusto d’albicocca
pesca dolce, succo di mimose.
Le rose tatuate sul braccio della passione
arancio e limone, spremimi addosso
la notte e tutto il resto, che non ti dico
ma tu saprai intuire, fatti lambire da
ciò che sei, dea, maga e regina, fata
dei boschi, sei ciò che sei e ciò che
non conosci, rosa dei venti, soffi da
tutti i lati, sul quadrante dei sensi, pensi
senza pensare, aria di mare pronta
a salpare, restia a prendere il largo,
tavolozza sperimentale d'ogni colore
ricordati solo di non perdere quel tuo
sapore fiorisci fiore tra luna e sole
ché il vero gusto è quello di restare
dolci in un mondo pieno di sale.

(giuseppe spinillo)

venerdì 19 aprile 2013

Riflessione aperta su certi comportamenti politici in prossimità dell'elezione del Presidente della Repubblica Italiana :

- Non c'è vento favorevole per chi non sa in che porto vuole andare. -
Lucio Anneo Seneca

Spegniti sole che la notte non ti sa vedere 
muoviti mare che burrasca non vuole arrivare
scuotiti cielo che la nube impari a reagire 
rombami tuono che silenzio smetta e 
sia rumore, ho visto ancora le stesse 
forme mettersi a remare e lo stesso 
mondo che non ne vuole sapere di farsi 
cambiare, per cui mi siedo e guardo 
chi ha voglia e coraggio per sapersi ancora 
una volta ....., non dico indignare, non dico
alterare, non dico stupire, non dico seccare,
scocciarsi, imbronciare, dico opporsi,
fermarsi e lasciarsi scorrere contro,
dico INCAZZARE. noi vascelli
sotto lo stesso mare, sempre lo stesso mare
e tutti fermi nello stesso applauso a
confermarsi la conferma che niente cambi
e tutto rimanga per sempre uguale.
(giuspin)

sabato 18 maggio 2013 "GIORNATA DELLA LENTEZZA"

Presso L’ ASSOCIAZIONE CULTURALE
 “Laboratorio Sociale Autogestito 100CELLE”
EX CASALE FALCHETTI
in Viale della Primavera, 319/b – Roma
 “GIORNATA DELLA LENTEZZA ”
SABATO 18 MAGGIO 2013
Guidano la serata  SIMONA VERRUSIO E  GIUSEPPE SPINILLO
Interventi di Paolo er Pesce Nanna, RossoMalpelo, Tiziana Camerani, Andrea D’Urso, Enrico Franchi, Rosalba Leccese.
Letture di singoli testi poetici e mostra fotografica in tema.
Presente banchetto dell’associazione Donne per la Solidarietà.
ORE 20.00 – SI Può MANGIARE PRESSO LE RISTORAZIONI DEL CASALE
DALLE ORE 21.30 – LA SERATA LENTA
(Sottoscrizione Euro 5)

(Apostrofi di lentezza)


La vita ha così tanti colori, viviamoli tutti,
quelli svelti che neppure t’accorgi d’averli
incontrati, quelli lenti che ti s’annidano
dentro, strati su strati, quelli pieni di sapori
che non basta una vita a provarseli addosso
fuori e dentro la misura d’un posso.
E vorrei tutto il mondo d’avanti.
Ma mi basta qualche scorcio, mi
contento d'un forse, dello specchio
che riflette le orme, d'un pasto che
mi nutre le forme, d'un testo che
mi sfugge alle norme. Oggi il mio
fiato nel petto non dorme. E se m’incontri
mi riconosci da come faccio il contrario
di quello che dico. Tu rallentami in petto
il respiro, insegnami ciò che mi fingo
e prima o poi divengo il sogno a cui t’invito
lo spirito libero ch’inseguo, il bradipo
a cui m’accingo, ma la vita ha così tanti
colori, tracce di brezza, apostrofi
di lentezza, frutti maturi. Viviamoci
dentro e nell’appieno viviamoli tutti.

****
Piangimi addosso tutte le rughe
nascoste sul tuo viso, amore,
piangimi addosso tutti gli odori
che in te mi riconosco, vita .
Leccarsi le lacrime ci rende
un solo soffio, un unico
respiro di sgomento, ché
solo a leccarci l'anima
diveniamo umani,
ci strappiamo quella
stupida paura dalle mani.

(GIUSEPPE SPINILLO)

Grattachecca di scorta

Sei la nuvola scura, piedi
scalzi senza bordi, distesa
sul raccordo anulare, tra
le auto in fila, la più rossa
fiorita su quel ramo
a ridosso, prendi il volo
pettirosso, sei quel suono
sai di buono, ecco sei
la fetta di torta che mordo
piano, mi ricordo sei
la mano che mi apre la porta
quella nube, t’ho vista,
di volta in svolta,  la tua
pioggia, neve, grandine
grattachecca di scorta.

(giuseppe spinillo)

per tutte le foto fatte e per quelle inventate

Una foto per ogni tuo gesto, colore
pretesto, una foto per come ti
copri, scopri a piacimento, per ogni
tinta nascosta che esprimi, sospesa
tra un letto di terra, un giaciglio d’erba
in cui  golosa di tutto, mai sazia di nulla
generosa nel tanto, pronta al tutto
nuda senza essere nuda, insaporita
della voglia, larga la foglia, nascosto
angolo, a pagar pegno al destino, una foto
per ogni segno, il tuo seno quasi scoperto,
il mio petto aperto a ogni tuo morso,
il corso delle cose, la tua mano sul torace,
la brace che sei se ti sfioro il viso, e tu
sciogliti tutta, esci dalla quotidiana normale
normalità, prendi la mia mano, sprofonda
sull’altopiano delle possibilità.

(giuseppe spinillo)
Incognita perfetta sulla tela di
appunti alla rinfusa, spremitura
di brezza, lentezza, fiore
che annusa la vita, dimmi
che vino sei, un nebbiolo
barolo passione sommossa
un'alba rossa un primitivo
rosa un tardivo timorasso
etna moscato rosso valtellina
garganega soave fresco
pecorino un passito di
pantelleria, ribolla malvasia
lunga la strada stretta la via
e scegli bene il gesto, versati
dentro questa notte scaltra
dimmi che vino sei, dimmi
che frutto, sotto ciliegio
o gelso, scegli il calice
adatto, fallo adesso.

        ( giuseppe spinillo )

un nuovo inizio

È giunto il tempo delle tue parole
dei gesti e della voglia di partire
dello scompaginamento di tutti
i modi di dire, del perdersi
in uno sguardo, in cui ci siamo
già persi, senza mai sapercelo dire,
di tutte le volte in cui non abbiamo
saputo traversare lo stretto tratto di mare
tra il me stesso e un sogno ancora
da realizzare, sempre presente
sempre a due passi dal cielo
sempre latente, che ci urla in faccia
per scuotere ogni disattenzione
ogni attimo, che da sempre sappiamo
nella disattesa certezza
di un fosso da saltare
del punto esatto in cui i piedi
sullo slancio si andranno a posare
a un passo esatto da ciò che siamo
a un passo esatto da ciò che non scordiamo
a un passo esatto che, a metà strada
tra un me e un te, un noi e un voi
un sempre e un mai, un forse e un certo
saprà portarci a vivere, fino in fondo,
il nostro mare aperto.

(giuspin)